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Armeno Mattioli

con amore dal Mugello alla Grecia

Armeno Mattioli 1990

 

 

 

Armeno Mattioli nasce a Vicchio di Mugello il 2 giugno 1920, attualmente vive in Grecia.
In ordine cronologico è il secondo allievo che Rontini incontrerà nella sua vita, vicchiese come Muti e con altrettanta innata passione per la pittura; come con Rutilio anche con Armeno inizierà una lunga e sincera amicizia che neanche le divisioni imposte dalla Seconda Guerra Mondiale riusciranno a demolire.
Mattioli nella guerra conoscerà la Grecia ed in Grecia sua moglie Ada. L’amore con la terra greca sarà immediato e duraturo, tanto che l’attività e la vita del pittore sarà sempre ripartita tra il Mugello e la sua nuova patria dove attualmente vive.
Dalle sue opere trasuda l’amore del pittore sia della sua terra natale, sia della Grecia. Armeno ama infatti la Grecia ed il Mugello, sentimenti che rappresenta con i suoi quadri. Nella terra ellenica ritroverà molti spunti e legami con la Toscana: dai campi di ulivi secolari che nel panorama baciano gli alti cipressi, alla millenaria tradizione culturale delle due terre.
Degni di particolare segnalazione sono i suoi dipinti del Monte Athos.
Mattioli dipinge con passione e scrupolo professionale; nonostante i numerosi tributi in Italia e in Grecia è sempre rimasto schivo e riservato come agli inizi della carriera; poco ama mettersi in mostra e ancora meno cercare posizioni di favore per ottenere vantaggi…peccato che molti “artisti” contemporanei non seguano questi insegnamenti di vita artistica.


Mattioli nasce come Muti a Vicchio di Mugello, nel 1920. Sin dalla giovinezza mostra una netta predilezione per il disegno e la pittura ed a soli 13 anni ha l’incontro che segnerà la sua carriera pittorica. È infatti nel 1933 che Mattioli conosce Rontini dal quale apprende i fondamenti della tecnica e dello stile.
Col maestro ben presto nascerà una sincera amicizia, rafforzata dalla comune passione e dalle numerose escursioni per il Mugello a dipingere assieme. L’amicizia tra Rontini e Mattioli non verrà interrotta nemmeno dallo scoppio del secondo conflitto mondiale e con la, conseguente, partita per il fronte greco di Mattioli.
Un evento tragico come la guerra segnerà la vita del pittore a livello artistico ed umano.
Combatte sul fronte Monte Golico e Tepeleni; riuscirà ad entrare in maniera fortunosa in Atene dove riprenderà a dipingere con la sua naturale e schietta passione; in questo periodo Armeno si diletta nel ritrarre quei vecchi quartieri ateniesi, quegli scorci, quella “vecchia Atene” che solo molto più tardi sarà la meta prediletta dei turisti. Ma in Grecia avviene un altro incontro che cambierà per sempre la vita del pittore: conosce Ada colei che diverrà sua moglie e madre dei suoi figli.
Alla fine della guerra rientra a Vicchio, dove risiede dal 1953 al 1954 con numerosi viaggi in Grecia. Successivamente stabilirà la sua residenza in Atene, dipingendo però anche molte altre zone e numerose isole greche.
Sin dalla guerra riesce, con non poca difficoltà, a dedicarsi per intero alla pittura vivendo con i frutti dei suoi quadri. Il nome di Mattioli inizia ad essere noto in entrambe le sue patrie, molte sono le mostre personali in Italia ed in Grecia e, da sottolineare, la continuità con cui i maggiori giornali ellenici seguono con attenzione le sue vicende artistiche.
Il 1956 è un altro anno importante per lo sviluppo artistico del pittore. È infatti in quell’epoca che Mattioli si reca per la prima volta al Monte Athos, per dipingerne gli esterni. L’atmosfera del sacro monte, la spiritualità dei luoghi e dei monaci non potevano non coinvolgere una mente come quella di Armeno. Dal 1960 ritornerà a più riprese al Monte Athos, questa volta per dipingerne gli interni. Le produzioni pittoriche sul Monte Athos sono sicuramente una delle massime espressioni dell’artista.
Tutti conosciamo le rigide e secolari regole del Monte Athos, ed a queste regole il pittore deve calibrarsi. I monaci non possono e non devono posare per Mattioli, il pittore non può partecipare alla vita monastica entro il monastero; pertanto molti dipinti dell’Athos sono derivati da appunti e riflessioni dei suoi soggiorni. L’impegno sempre più intenso emerge da queste sue opere, impegno che del resto richiede un soggetto tanto profondo come quello della sacralità; la sua pittura tende ad essenzializzarsi, con sintesi concettualmente sempre più impegnate e profonde.
I viaggi per dipingere in Italia sono sempre continui, nel 1969 pone la sua residenza italiana non più a Vicchio ma a Firenze. A tutt’oggi vive e produce in Grecia.

 

Armeno Mattioli - Monte Athos (1977) - olio su tela 20x30 cm

firmato in basso a destra e sul retro con dedica a Gino Barletti datata 1978: "con sincera ammirazione ad un amante dell'arte"

Armeno Mattioli - Monte Athos, olio su tela 20x30 cm. Collezione Barletti

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